La Russia su Bruno Liberatore
“A partire dal 10 agosto corrente avremo un’occasione di sentirci un po’ più vicini all’Italia: quel giorno, infatti, apre, al Museo dell’Ermitage, la mostra Bruno Liberatore. Sculture. Disegni. Questa mostra interessante ospita opere di uno scultore fra i più attivi e più esposti dell’Italia contemporanea. Già i primi lavori dell’artista ne hanno evidenziato la spiccata personalità e la tendenza a forme e volumi nuovi, lontani dalla plastica figurativa. Col tempo Liberatore si rivolge a forme più complesse che si ispirano alle strutture naturali. Alla mostra sono presentate sculture di varia grandezza, dalle composizioni monumentali alle opere minori del maestro. Completano il panorama antologico della sua produzione disegni preparatori e oggetti di gioielleria concepiti in maniera inconsueta ed originale”.Portale d’informazione PeterOut.ru, San Pietroburgo, 13 Agosto 2007.
“Per la prima volta si tiene in Russia una mostra di Bruno Liberatore, professore nell’Accademia di Belle Arti di Roma. In patria il prof. Bruno è uno scultore di chiara fama, considerato il più originale d’Italia. L’artista predilige composizioni astratte che evocano associazioni con la natura viva. Ora le sue opere migliori sono esposte al Palazzo d’Inverno. Il leitmotiv dell’arte di Liberatore è l’esplorazione dell’Universo attraverso la contemplazione della natura”.
Portale d’informazione Vzgliad-info, 13 Agosto 2007.
“La fortuna di vedersi esposto fra queste mura non è da tutti. Il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo è un posto speciale. La scelta delle opere da presentare in mostra si fa qui con criteri quanto mai rigorosi. Troppo impegnativa è la vicinanza ai capolavori dei maestri del pas- sato. Lo scultore italiano Bruno Liberatore è stato ritenuto degno di tale onore. Egli crea numerose composizioni non figurative che convenzionalmente possono essere divise in due gruppi. Al primo appartengono forme semplici e chiare, modificate appena dall’autore: piramidi, coni, volumi chiusi. In questa maniera sono eseguiti i bronzi Muro, Facciata, Isola. Nei lavori del periodo successivo l’autore ricorre a forme più complesse che sono legate al tema della terra e della sua fecondità, della sofferenza e della violenza. Fra questi, la Eruzione in bronzo e la Cavità in terracotta. I visitatori dell’Ermitage hanno la possibilità di seguire le tappe dell’evoluzione creativa di Liberatore”.
Maxim Konciarov Komsomolskaya pravda, 13 Agosto 2007.
“Fin dagli esordi Liberatore ha mostrato la tendenza al gioco della forma. In un primo tempo egli ha usato forme note fin dall’antichità: piramide, cono... Le opere mature hanno un carattere più complesso”.
Sankt-Peterburgskie vedomosti, n. 147, 10 Agosto 2007.
“Liberatore ha una visione del mondo personalissima. Nelle sue sculture in bronzo e in terra- cotta colpisce la lavorazione minuziosa della superficie. Non di rado essa è costituita da un’in- crostazione di piccole particelle simili ai petali dei fiori o alle foglie degli alberi. Attraverso la forma plastica lo scultore cerca di esprimere i vari stati della natura”.
Ekonomika i vremia. San Pietroburgo, n. 32, 27 Agosto 2007.
”Dice Liberatore: ‘La terra è la materia più interessante con cui abbiamo a che fare. Essa ci appare ora sofferente, ora infuriata, ora rinascente. Io cerco di esprimere questi stati della natura’. Certe composizioni in terracotta hanno un aspetto talmente naturale da far riconoscere negli astratti pezzetti d’argilla sagome familiari. Per esempio, una delle opere recenti del- l’artista, il Flusso terrestre, assomiglia molto ad un uccello in picchiata”.
Anastasia Gordeeva Portale d’informazione RIA Novosti, San Pietroburgo, 10 Agosto 2007.
“Liberatore crea numerose composizioni non figurative che convenzionalmente possono essere divise in due gruppi. I lavori del primo gruppo sono basati su forme chiare e semplici, modifi- cate appena dall’autore. In quelli del periodo successivo l’autore cerca di creare forme nuove che si rifanno alle strutture naturali. Queste forme sono spesso legate al tema della terra, ora feconda e generosa, ora sofferente di violenza”.
Portale d’informazione Sankt-Peterburg.ru, 9 Agosto 2007.
“I lavori di Liberatore – disegni, monili d’argento, sculture che sembrano fatte di petali – contengono una profonda idea filosofica. ‘Da giovane io avevo un’altra concezione del mondo’– racconta a Nevskoe vremia Bruno Liberatore. ‘Vedevo tutto in toni radiosi e mi sembrava che tutto doveva essere aperto al mondo, all’uomo. Nella composizione delle sculture usavo forme che si aprivano in fuori, lisce e gioiose – archi, porte... Col tempo la mia visione del mondo è cambiata e intorno al 1970 mi sono reso conto che il mondo è malato, che esso invecchia ed è pieno di problemi interni. Petali, scaglie di cui sono fatti i miei lavori, la superficie scabra, sono tutti segni della malattia della società’. Liberatore fa risalire le radici della propria arte alla classica scuola italiana, ma la plastica del corpo umano la vede invece in forme rettilinee di metallo”.
Alla Ziopa. Malattie di terracotta della società // Nevskoe vremia, 15 Agosto 2007.
“Una trentina di sculture fra bronzi e terrecotte è esposta nelle sale dello Stato Maggiore e nel cortile del Palazzo d’Inverno. Ciò che fa Bruno Liberatore, professore nell’Accademia di Belle Arti di Roma, può essere definito oggi come scultura molto tradizionale o addirittura conservatrice. Quei cosi là, quasi astratti ma metaforicamente simili o ai paesaggi di montagna o ai resti di una materia organica antica, rappresentano la ricerca formale nel senso più ovvio – scolastico – della parola. E’ chiaro che più d’ogni altra cosa interessano all’autore la distribuzione delle ombre superficiali e profonde, il gioco dei riflessi sulla superficie levigata, la curvatura che prende lo spazio costretto a ricevere addentro un lambiccato affare voluminoso. Nei lavori più recenti, modellati in argilla sulla quale si leggono persino le impronte delle dita, si avverte il gioco con la fattura docile, visibile in tutte queste piccole scaglie e foglie, nette e precise come le dipingevano i pittori del XV secolo. Che Liberatore non sia poi estraneo ad una pungente stravaganza, lo rivelano i suoi monili: due bacheche con anelli d’argento e d’oro hanno l’aria di fantasiosi eserciti di scacchi pronti per la battaglia”.
Serghei Lunin, Time out Petersburg, 28 Luglio 2007.
“Gli oggetti di gioielleria di Liberatore sono massicci braccialetti, collane e anelli d’oro e d’argento. Con la struttura che hanno, ricordano scaglie di un grosso rettile e fiori ammaccati di astro cinese”.
Anastasia Gordeeva Portale d’informazione RIA Novosti, san Pietroburgo, 10 Agosto 2007.
“Per la prima volta si espongono in Russia opere di Bruno Liberatore, professore nell’Accademia di Belle Arti di Roma. La mostra si apre all’Ermitage. L’artista ha acquistato notorietà negli anni Ottanta come scultore, disegnatore e gioielliere. Egli crea le cosiddette composizioni non figurative, qualcosa che ricorda alberi ed animali. L’esposizione permette di farsi un’idea della sua produzione e del suo linguaggio artistico. Va detto a proposito che in seguito ai lavori sono giunti a Pietroburgo numerosi ammiratori del maestro. Particolarmente impressionanti sono le composizioni monumentali che è permesso di toccare con le mani. I visitatori si fanno fotografare volentieri accanto alle sculture insolite o addirittura su di esse”.