bruno liberatore

Bruno Liberatore, abruzzese, nato nel 1947 a Penne, è oggi titolare della cattedra di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Roma, quella stessa dove studiò da ragazzo, allievo di Fazzini e Mastroianni. Dall’inizio degli anni Ottanta, Liberatore si rifà, nelle sue opere, a una natura evocata quale archetipo memoriale ambientale, dapprima echeggiando nelle proprie sculture, di snodo narrativo, forme plastiche primarie suggerite da profili e corpi dei suoi monti d’Abruzzo; quindi, dai Novanta, introiettando natura e paesaggio in una sorta di cosmogonia originaria. La sua scultura va ad assumere, infatti, aspetti monumentali, diviene paesaggio e il paesaggio scultura. Numerose sono state le sue grandi esposizioni: nel 1993 gli viene dedicata una mostra antologica al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma, nel 1999 presso il Museo Schloss Pillnitz di Dresda e sempre nel ‘99 partecipa alla Mostra “Lavori in Corso 8” presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Roma. Del 2001 è la mostra romana “Grandi Sculture” presso il Complesso Monumentale del Vittoriano, seguita da un’esposizione al Memorial de l’America Latina di San Paolo del Brasile. Una sua recente antologica, presentata anche da Gillo Dorfles, ha campeggiato all’Ermitage di San Pietroburgo, dove enormi sculture sono state esposte nel grande Cortile di Gala del museo, affiancandosi a opere di minori dimensioni, quali modelli, gioielli e disegni, ospitate nelle contigue sale dello Stato Maggiore. Il lavoro di Bruno Liberatore, negli ultimi decenni, ha posto reiteratamente una forte sfida alle possibilità della scultura, destinata a farsi soprattutto totalizzante immagine di memoria di paesaggio e di cosmogonia tellurica. Paesaggio e natura germinante sono immaginati, infatti, non come sfondo di un evento rappresentato, di una qualche narrazione, bensì, protagonisticamente in quanto corpo stesso della proposta plastica; insomma, come “sostanza di scultura”. Un approccio, questo, peraltro assai raro entro la scena delle ricerche degli scultori contemporanei, in Italia o all’estero.